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Pisciotta, passeggiando con il poeta

icona pisciotta

"Si volge in tre fasce su una parete: la più alta è il vecchio paese, di case gravi e brune e a grandi arcate; in mezzo, sono ulivi sparsi come pecore a frotte" scriveva Giuseppe Ungaretti di Pisciotta nel suo viaggio a Mezzogiorno.

A questa cittadina dalle origini altomedievali, fondata nel 915 dopo Cristo dai sopravvissuti alla distruzione, ad opera dei Saraceni, di Policastro, l'antica Pixous dei Greci, Ungaretti, nel suo "Viaggio nel Mezzogiorno", dedicò un affresco appassionato, sgranando gli occhi per quegli "ulivi sparsi come pecore a frotte".

Il borgo sorge su una collina, con le case strette che difendono i palazzi nobiliari antichi e la chiesa madre. Poi i vicoli angusti, strettoie e archi che si diramano come in un labirinto che conserva la struttura urbanistica medievale, mentre le botteghe di paese si aprono sulla grande piazza Raffaele Pinto.

Salendo gli scaloni si arriva al primo punto panoramico, la piazzetta del Cannone: una piccola terrazza sospesa che apre la vista sui tetti delle case e sugli ulivi, di cui alcuni esemplari antichissimi, che guardano verso il piccolo golfo.

Scendendo per via Pendino, si scoprono i resti dell’antica chiesa romanica e una minuscola cappella, cara ai pescatori che ringraziavano la Madonna al ritorno dalla pesca.

Percorrendo la stradina che si si dipana dal borgo medioevale di Pisciotta si arriva a Marina di Pisciotta, che pur contanto poche centinaia di abitanti, rivela tanti piccoli tesori, come quelli che contengono tra le mani i pescatori nel piccolo porto, tra le barche dondolanti.

Il profumo lo senti appena raggiungi le casette bianche, sono loro i soli che conoscono l’antica tecnica della pesca delle alici con la menaica, con una rete a maglie larghe, la stessa che conoscevano i Greci migliaia di anni fa.

La ricetta originale per conservarle, antica e preziosa, è custodita gelosamente dalle donne dall’altra parte del porto. Ma se chiederete come si preparano sotto sale, saranno felici di mostrarvelo.

A fine Giugno si prevede anche la Festa del Pesce. Da Marina di Pisciotta, il percorso in barca conduce alle grotte che impreziosiscono la costa, fino a Capo Palinuro: affascinanti sculture naturali senza soluzione di continuità.

La spiaggia principale è detta “delle cartoline”. Poco prima, in località Passariello, una piccola scalinata conduce ad una piccola spiaggia: da non perdere. Si chiama spiaggia del Lido Paradiso, invece, l'arenile circondato dal villaggio ecco an storico storico del paese.

Verso Palinuro, ecco anche le spiagge di Torraca, Gozzipuodi (cosi chiamata perché un tempo vi approdavano i gozzi) e Acquabianca (nomen omen), delimitata dallo scoglio "rimezacalera", oltre il quale si intravede Ascea: tra le rocce una sorgente di acqua fredda.

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La Residenza si trova a Caprioli, nel cuore del Parco nazionale del Cilento, immersa tra ulivi secolari, a soli quattro minuti di auto dal mare. È il luogo ideale per chi desidera rilassarsi nella natura e a pochi passi dal mare.

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